Miti e Legende

Sono ancora molte le credenze popolari profondamente radicate nei borghi dei Monti della Laga, superstizioni e leggende che continuano ad alimentare il bagaglio di amuleti e scongiuri contro malefici e stregonerie. Tra questi uno dei più conosciuti sono il sale contro il malocchio, i pezzi di candela benedetta e il “breve”: un sacchetto contenente la terra di tre diversi padroni da portare dietro contro le fatture.
Nel territorio della Laga, le storie di streghe e fattucchiere, sono legate a una lunga tradizione, infatti ancora oggi, nelle torride notti d’estate le finestre delle case vengono serrate (spesso vengono anche adornate con teste d’aglio) per impedire alle streghe sottoforma di insetti e falene di entrare nelle abitazioni.
In questi luoghi, anche il Solstizio d’estate porta con sé usanze e leggende, secondo la tradizione, infatti, nel periodo che va dal 19 al 25 giugno le donne chiamate Herbarie, esperte conoscitrici delle proprietà delle erbe e delle bacche, salivano a piedi nudi sugli alberi di noci per raccogliere i frutti migliori ed esporli alla rugiada per tutta la notte. Da quelle noci poi veniva preparato il nocino, liquore usato anticamente per scopi divinatori e officinali. Inoltre non è un caso che, nella simbologia popolare, portare una noce in tasca, protegga dalla cattiva sorte.

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