La Storia

Il borgo di Rocca Santa Maria, secondo alcune documentazioni risalenti al 1273, prende il suo nome da un’antica struttura fortificata situata sul Colle Castello, che in epoca passata ebbe una grande importanza all’interno del territorio.
Secondo diverse tracce rinvenute, la presenza umana, risale almeno all’epoca romana. A Sant’Omero, infatti, è conservato un monumento che prova la costruzione, nell’anno 637 di Roma, della strada Cecilia Metella che attraversava il territorio di Rocca Santa Maria. Tale strada si diramava dalla strada Salaria, all’altezza di Amatrice, e si ricongiungeva ad essa all’altezza della Val Vibrata. Questa tratta-accorciatoia, senza dubbio, fu realizzata per riuscire a raggiungere i numerosi villaggi presenti già a quell’epoca nel territorio di Rocca Santa Maria.

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Di importantissima memoria storica fu lo stanziamento, durante il XVII secolo, dei Briganti, i quali trovarono nel territorio di Rocca Santa Maria, dominato da boschi secolari e via montane impetuose, il luogo perfetto dove sostare prima di riprendere il cammino. La loro presenza, però, fu fortemente osteggiata dai residenti locali che formarono un vero e proprio esercito per riuscire a cacciarli e mettere fine così ai furti, alle devastazioni e alle azioni criminose compiute dai briganti.

Fino ad un secolo fa, prima dell’epoca moderna, Rocca Santa Maria era suddivisa in diversi piccoli centri, delle comunità a sé stanti, con una propria organizzazione, una propria economia e con delle proprie attività legate alle risorse maggiormente presenti in quel luogo. Alcuni villaggi erano dediti all’allevamento di bovini, altri a quelli di ovini, altri ancora all’industria boschiva o alla produzione agricola di cereali oppure alla gestione di mulini ad acqua.

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Inoltre, Rocca Santa Maria, e in particolare il Bosco Martese, sono diventati famosi per essere stati il teatro della prima battaglia dei Partigiani contro le truppe tedesche nel 1943. Il Bosco Martese diventò così il luogo simbolo della resistenza partigiana contro il Nazi-Fascismo. In quei giorni di lotte e rappresaglie morirono molti giovani, oggi, in quei luoghi possiamo ammirare due monumenti e diverse lapidi dedicate al loro sacrificio.

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