La Ciuffa di Bonifacio (Ciuffetta Colle San Sisto)

Ben visibile tra il Monte Della Farina e la catena montuosa dei Monti della Laga, svetta il cerchio di faggi secolari che orna il Colle San Sisto. Su di esso restano i ruderi di un antico Monastero Benedettino e forse la tomba di Re Manfredi di Svevia. Altura misteriosa, si diceva meta di convegni amorosi nella bella stagione e luogo di convegno di streghe nell’immaginario popolare.
La Ciuffetta è il culmine dell’orizzonte che sovrasta il villaggio di Vallenquina con l’omonimo Castello a Nord ed il villaggio di Vallepezzata a sud. Suggestiva, panoramica ed accogliente Vallenquina, preoccupante, ombrosa e nascosta Vallepezzata. Valorizzata dal piedistallo di un colle Vallenquina, celata e sepolta in una buca geologica Vallepezzata. Vallenquina era caratterizzata dal suo Castello e Vallepezzata aveva il fascino inquietante della paura.

La Ciuffetta è lambita dall’antica strada romana Metella, che scorciava l’antica Salaria tra la città di Amatrice e le saline dell’Adriatico e tante croci sul bordo della strada segnalano le morti per assideramento nella bufera di sfortunati viandanti.
Si racconta una leggenda secondo la quale un nobile dei Bonifaci, proprietario del castello di Vallenquina e di una sontuosa villa sita presso Rocca di Civitella, che aveva fatto eseguire degli scavi nei ruderi della ciuffa, non appena apparvero delle scritte latine sulle pietre, facesse allontanare gli operai analfabeti per proseguire la ricerca dei tesori da solo. Pare, che quanto una giara piena di monete d’oro venne dissepolta dal nobile, un Diavolo apparve e pose al malcapitato l’alternativa di morire o murare. L’aristocratico Bonifaci scelse la vita e la condanna a costruire muri per tutta la sua esistenza. Racconti antichi parlano di montanari che asserivano di averlo osservato nel suo continuo accatastamento di pietre.

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